E se Penelope avesse riconosciuto subito Ulisse? L’affascinante ipotesi di Luigi Malerba

Acquistato su felice segnalazione dell’amica e collega Sara Porreca, “Itaca per sempre” di Luigi Malerba, un libro del 1997, ma piacevole scoperta solo di recente, mi ha aperto gli occhi sul modo diverso di considerare cose, eventi, racconti. Nella fattispecie, in effetti, come è possibile credere che Penelope non abbia subito riconosciuto Ulisse se il fedele cane Argo lo ha […]

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Dopo trent’anni riprende la vicenda di Alex e Aidi, grazie a “Due” di Enrico Brizzi

Terminare “Due” di Enrico Brizzi proprio di ritorno dalla fiera “Più libri, più liberi”, sull’autobus del ritorno, è stato significativo e mi ha fatto gustare con più passione la seconda parte del libro che attendevo da trent’anni. Colpi di scena prevedibili ma non meno intensi e partecipati, la scelta di scrivere i capitoli “a due voci” per unire, anche se […]

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La nostalgia degli anni Novanta: arriva il seguito di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”

Leggendo un bell’articolo del Corriere della Sera dedicato alla nostalgia sempre più strisciante per gli anni Novanta vengo a sapere della notizia bomba: dopo 30 anni finalmente Enrico Brizzi fa uscire il libro che costituisce il seguito di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”, uno dei cult di quegli anni, che ha segnato la mia adolescenza e che poi è […]

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Un nuovo concetto di geografia politica da Tim Marshall

«(…)La geografia è sempre stata una specie di prigione – una prigione che definisce ciò che è o può essere una nazione, e da cui i leader mondiali hanno spesso faticato ad evadere. (…) Ovviamente la geografia non detta il corso di tutti gli eventi: grandi idee e grandi leader fanno parte delle dinamiche della storia. Ma devono operare tutti […]

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L’insulto come base lessicale e morfologica di ogni lingua: un sorprendente saggio da leggere!

«(…) È falsa l’idea che gli insulti siano un fenomeno marginale o secondario. L’insulto può avere una funzione catartica. (…) Le parole d’offesa arginano il sentimento di collera e, ritualizzando l’aggressività, scongiurano lo scontro fisico traslando il conflitto sul piano simbolico e verbale (…)».

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