Arbiter Deliciarum

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Libero, sfrontato, mai sottomesso, gaudente ma non crapulone, una vera autorità nella seconda metà del I secolo d.C. a Roma: così Tacito descrive in brevi pennellate la vita di Petronio, da tutti ritenuto “arbiter elegantiarum”, cioè il “guru” della moda di allora.

De Caio Petronio pauca supra repetenda sunt. Nam illi dies per somnum, nox officiis et oblectamentis uitae transigebatur; utque alios industria, ita hunc ignauia ad famam protulerat, habebaturque non ganeo et profligator, ut plerique sua haurientium, sed erudito luxu. Ac dicta factaque eius quanto solutiora et quandam sui neglegentiam praeferentia, tanto gratius in speciem simplicitatis accipiebantur. Proconsul tamen Bithyniae et mox consul uigentem se ac parem negotiis ostendit. Dein reuolutus ad uitia seu uitiorum imitatione inter paucos familiarium Neroni adsumptus est, elegantiae arbiter, dum nihil amoenum et molle adfluentia putat, nisi quod ei Petronius adprobauisset.

 

La figura di Petronio, già dai tempi del liceo, mi ha colpito in particolar modo per la sua autorevolezza naturale, che non veniva sminuita dalla sua vita gaudente, anzi essa la accresceva, grazie anche alla sua libertà di opinione anche di fronte ad un tiranno quale Nerone. Il suo “Satyricon” divenne lettura obbligata e divertente affresco di un mondo che la scuola ci presentava troppo serioso. Da Petronio ho imparato a vedere la civiltà antica anche nel suo lato spassoso che mi ha rivelato una storia viva e palpitante, fatta di sentimenti, odi, rancori, passioni, insulti, slanci.

Spettacolare, poi, le modalità con le quali ha obbedito all’ordine di Nerone di darsi la morte…

Neque tamen praeceps uitam expulit, sed incisas uenas, ut libitum, obligatas aperire rursum et adloqui amicos, non per seria aut quibus gloriam constantiae peteret. Audiebatque referentis nihil de immortalitate animae et sapientium placitis, sed leuia carmina et facilis uersus. Seruorum alios largitione, quosdam uerberibus adfecit. Iniit epulas, somno indulsit, ut quamquam coacta mors fortuitae similis esset. Ne codicillis quidem, quod plerique pereuntium, Neronem aut Tigellinum aut quem alium potentium adulatus est, sed flagitia principis sub nominibus exoletorum feminarumque et nouitatem cuiusque stupri perscripsit atque obsignata misit Neroni. Fregitque anulum ne mox usui esset ad facienda pericula.

Una figura controversa, ma segnata dalla libertà e dalla voglia di raccontare la realtà del mondo, cogliendola nelle sue caratteristiche più divertenti e gaudenti, fino alla fine. Ecco perché mi sono ispirato a lui per il blog nel quale racconto le mie esperienze culinarie, ricettive e golose in giro per l’Italia e per il mondo, grazie anche al mio mestiere che mi permette di spaziare un po’ dappertutto.

Nato nel 2008, Arbiter Deliciarum (che riprende anche nel nome il titolo di Petronio, modificandone però il contenuto, lui maestro di eleganza, io, immeritatamente, maestro di buona tavola) è un’utile guida per scoprire locali, locande, osterie, b&b, pizzerie, sagre che ho provato personalmente.

Dopo qualche anno di vita propria, ho deciso nel 2016 di unificare i blog e quindi tutti i contenuti di “Arbiter Deliciarum” confluiscono in questo mio sito con una categoria appositamente creata.