La missione popolare: una Chiesa “in uscita”

(scritto per www.vivamiglianico.it)

 

Dai primi passi della missione popolare parrocchiale, che è iniziata domenica 1 febbraio, si intuisce quale sia la “rivoluzione” di questo nuovo modo di “fare missione”: non sono più i religiosi che vanno incontro al paese, ma sono i laici, che non solo non aspettano i fedeli nelle accoglienti mura della chiesa parrocchiale, ma addirittura scendono… in strada.

Un vero e proprio cambiamento a 180° del tradizionale metodo di missione, così come desidera papa Francesco e come è stato tratteggiato dal nostro arcivescovo, Bruno Forte, che ha indetto la missione popolare in tutte le parrocchie della diocesi ad ottobre del 2014.

Don Gilberto, il nostro parroco, che è anche direttore dell’Ufficio catechistico diocesano, quindi primo responsabile dell’attuazione della missione popolare in diocesi, ha subito preso alla lettera l’invito dell’arcivescovo ed ha affidato ad una speciale commissione ristretta, formata da rappresentanti di tutti i gruppo parrocchiali, la programmazione dell’evento, che si chiuderà solo alla domenica di Pentecoste, a fine maggio.

Quindi sono stati i laici a pensare e a realizzare, sotto il coordinamento del parroco, questa missione popolare, che nei primi dieci giorni di realizzazione ha già visto due importanti momenti di “uscita” dai confini angusti delle mura della chiesa parrocchiale. Il primo, nel giorno dell’inizio della missione, in cui un nutrito gruppo di fedeli al termine della messa delle 10.00 ha raggiunto in processione, dietro uno striscione con lo slogan della missione, “Ita, missa est” (le vecchie parole del congedo della messa), tra canti e preghiere, preceduti dalla croce della Giornata Mondiale della Gioventù, piazza Umberto I, dove tre bambini, due giovani e un adulto hanno espresso le intenzioni della comunità circa questo progetto di portare il Vangelo direttamente nei luoghi di lavoro e di vita dei nostri concittadini.

Un momento che ha destato curiosità e interesse, tanto che “Il Centro”, il quotidiano abruzzese, ha ad esso dedicato un lungo articolo uscito il 3 febbraio scorso:

Il secondo momento è stato ancora più suggestivo: la processione che dalla chiesa di San Michele arcangelo ha raggiunto la chiesa di San Rocco nella notte della Candelora, il 2 febbraio. Un silenzioso e sentito corteo che è stato rischiarato dalle tremule luci delle candeline della Candelora: una tradizione che si è voluta solennizzare con un momento di particolare emozione, a cui hanno voluto partecipare centinaia di fedeli, nonostante la serata feriale ed anche freddina.

Domani, giorno della festa della Madonna di Lourdes, ci sarà il terzo momento “in uscita” di questa missione popolare, con la preghiera del rosario nella chiesa di San Michele arcangelo e l’omaggio alla grotta di Lourdes presente in piazza San Pantaleone.

Ma sono solo i primi passi: nelle prossime settimane saranno tante le iniziative, in giro per tutto il territorio parrocchiale, che la missione popolare animerà, tutto grazie alla collaborazione di decine di laici che si stanno preparando, sotto la guida di don Gilberto, per portare l’annuncio del Vangelo quanto più vicino alle case di ciascun fedele. L’intero calendario della missione popolare si può scaricare cliccando qui.

Questo è infine il breve testo di presentazione della missione scritto dal nostro parroco, per spiegare il tema e gli intenti di questi mesi di grazia che aspettano la nostra parrocchia, tempo che si concluderà con un significativo pellegrinaggio alle tombe degli apostoli Pietro e Paolo e la messa di Pentecoste:

Amici, fratelli e sorelle
lo slogan che la nostra parrocchia ha scelto, per la Missione popolare, in aggiunta al tema della Diocesi, “Ite missa est”, non ha nulla di nostalgico e di antiquato: è la formula di congedo che chiude la Messa; essa può significare sia “l’offerta (il sacrificio eucaristico) è stata compiuta”, sia “l’offerta (dei santi doni) è stata inviata”, mandata agli assenti (malati, carcerati…). Ci stanno bene entrambe le possibilità: perché l’Eucarestia è “culmine e fonte” della vita cristiana, punto di arrivo e sorgente. Dai doni eucaristici che abitualmente offriamo e riceviamo nella Messa troviamo la forza e il coraggio di uscire e portare questa Vita e la presenza di Gesù nel quotidiano: questo è il fine della Missione, raggiungere più persone possibili per narrare loro che abbiamo incontrato Gesù e che anche loro possono farlo.
Buon cammino a tutti.

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