La piattaforma programmatica sottoposta da Cinqueuronetti ai parlamentari riuniti sabato al convegno “Equilibri precari”

Pubblico (con un po’ di ritardo) la piattaforma presentata da noi giornalisti di Cinqueuronetti ai parlamentari abruzzesi, nel corso dell’iniziativa “Corto circuito. Politica e informazione, equilibri precari”, tenutasi sabato a Pescara.

MISURE DI LEGGE:

Riforma ed applicazione rigorosa della legge sugli uffici stampa pubblici

Rendere obbligatoria l’assunzione di giornalisti negli uffici stampa pubblici con contratti di tipo giornalistico, verificando puntualmente l’applicazione della legge 150/2000, da riformare in senso restrittivo anche per i portavoce che, se pagati dall’ente pubblico, siano scelti, sempre a discrezione dell’organo politico, ma tra i giornalisti.

 

Minimo salariale al posto dell’equo compenso

Riformare la legge sull’equo compenso introducendo il concetto di “minimo salariale”, per impedire la sostanziale inapplicazione della legge 233/2012 nelle redazioni delle testate che non usufruiscono dei contributi statali, facendo riferimento alle previsioni economiche dei contratti giornalistici.

 

MISURE CHE RIGUARDANO LA RIFORMA DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI:

Accesso alla Professione

L’accesso alla professione giornalistica sia libero e passi, come per le altre professioni, attraverso un percorso universitario garantito dallo Stato e non gestito dall’Ordine dei Giornalisti che dovrà mantenere, similmente agli altri Ordini professionali, solo i compiti di tenuta dell’albo e di disciplina, secondo i dettami della riforma del 2012.

 

Professionalizzazione della categoria

Abolizione dell’elenco dei pubblicisti e percorso di riconoscimento del diritto a sostenere l’esame professionale ai pubblicisti che svolgono l’attività in via esclusiva. Cancellazione dall’albo di tutti gli iscritti che non esercitano la professione, indipendentemente dall’anzianità di iscrizione. Programma di formazione permanente gratuita e garantita per tutti i giornalisti. Dopo l’abolizione dell’elenco pubblicisti, garantire una sorta di “elenco-parcheggio” per i giornalisti professionisti che assumono altri incarichi o altri lavori non giornalistici.

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