Anche la prima e la seconda carica dello Stato si sono espresse in favore dell’equo compenso: basterà?

Oramai ci manca davvero solo di scomodare il Papa per convincere la Commissione Lavoro del Senato a riprendere l’esame del ddl sull’equo compenso, cui manca solo il voto finale per diventare legge dello Stato: il solerte presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino, che non ringrazieremo mai abbastanza per l’impegno che ci sta mettendo, a distanza di poche ore ha ottenuto due alti patrocini alla “causa”, quella delle prima due cariche della nostra Repubblica.

Ha scritto infatti ieri sera sul suo profilo Facebook:

EQUO COMPENSO E SCHIFANI. No, non sarà colui il quale fa “mettere in un cassetto il provvedimento sull’equo compenso”: parole del presidente del Senato. Seguite da un intervento in diretta teso ad eliminare gli ostacoli frapposti dal governo. I prossimi giorni diranno qual è il risultato concreto dell’incontro avuto oggi. Mi sono scusato, assieme a Roberto Natale, con il presidente Schifani per il fatto che gli avete intasato la casella della posta elettronica (schifani_r@posta.senato.it)

 

E pochissimi minuti fa:

GRAZIE NAPOLITANO. Il Capo dello Stato ha detto: “Auspico che si proceda ad un esame molto rapido del provvedimento sull’equo compenso. Lo farò presente al presidente del Senato. So che c’è un ampio consenso tra le forze politiche. Qualche volta accade”. Grazie di cuore Presidente

 

Mi associo ai ringraziamenti del nostro presidente Iacopino e mi preparerei anche ad un viaggetto Oltretevere nel caso in cui i parlamentari e le lobby che spingono “dietro le quinte” per l’insabbiamento dell’equo compenso, continuassero a rimanere sordi agli appelli.

Magari se ascoltassero un Angelus a Castelgandolfo, si convincerebbero. Oppure parlerebbero di “indebita ingerenza di un Capo di Stato straniero negli affari interni italiani”?

Ridiamo per non piangere, in attesa di concrete buone notizie!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *