Giornalisti sottoPRESSione: nasce la rete dei coordinamenti dei precari, atipici e freelance

Oltre alle novità che giungono dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, l’altra notizia di giornata per il mondo dell’informazione in Italia è la nascita ufficiale della Rete nazionale dei coordinamenti dei precari, atipici e freelance “Giornalisti sottoPRESSione”, che ha fatto il suo debutto sul web con un blog e con la presentazione di una lista di candidati per le prossime elezioni dell’Inpgi, l’istituto di previdenza dei giornalisti italiani, che a fine febbraio rinnova tutte le sue cariche. 

La nascita della rete dei coordinamenti è la naturale evoluzione di un percorso iniziato a Firenze nei giorni dell’Odeon e della Carta sul precariato, dove per la prima volta i coordinamenti regionali che stavano nascendo “dal basso” si sono incontrati e parlati e si sono accorti che molti problemi sono identici da Bolzano a Siracusa e che sarebbe stato utile fare “fronte comune” da parte della parte più debole della categoria, che non è divisa tra pubblicisti e professionisti, ma tra i “garantiti” e i “non garantiti”.

Senza questo “fronte comune”, nato spontaneamente al teatro Odeon, non avremmo avuto la “Carta di Firenze”, approvata a novembre dall’Ordine dei Giornalisti e in vigore dall’1 gennaio 2012.

Poiché una delle caratteristiche più penalizzanti per i “non garantiti” è la loro mancata presenza negli organismi di categoria (spesso per una disaffezione naturale ad essi, a causa della mancanza di rappresentatività… praticamente un cane che si morde la coda), la prima azione più urgente, dopo quella di riunirsi in una sorta di “federazione”, era quella di proporre, alla prima elezione utile (oggi è quella dell’Inpgi, domani saranno quelle degli Ordini e delle articolazioni della Fnsi), candidati che possano rappresentare in pieno quell’universo variegato e multiforme dei giornalisti che non hanno garanzie né “santi in paradiso”.

Di quella rete faccio parte anch’io, come anche il coordinamento dei precari abruzzesi, Cinqueuronetti, e per queste elezioni dell’Inpgi, ente spesso considerato distante, se non per la puntuale richiesta di oneri contributivi, ma fondamentale per il nostro presente (lavorativo) e futuro (personale) con il sostegno – speriamo dignitoso – della nostra vecchiaia, mi sono messo “in campo” anch’io.

Grazie alla fiducia e all’indicazione dei colleghi dei coordinamenti di tutta Italia e utilizzando la mia esperienza triennale di presidente del Collegio dei revisori dei conti dell’Associazione della Stampa Abruzzese (oggi Sindacato dei Giornalisti Abruzzesi), la mia candidatura è per il collegio dei sindaci revisori dei conti dell’Inpgi 2, insieme al collega dell’Emilia-Romagna Gabriele Testi.

Sostengo anche gli altri colleghi della rete candidati nelle altre articolazioni dell’Inpgi: per il Comitato amministratore della Gestione Separata (Inpgi 2) Luca Franchini (Campania), Valeria Tancredi (Emilia-Romagna) e Alessandra Sgarbossa (Veneto); per il collegio dei sindaci revisori dei conti dell’Inpgi 1, Gabriele Testi (Emilia-Romagna).

Dal mio blog non farò “campagna elettorale”, poiché l’ho pensato e costruito anche come uno strumento di servizio, ma mi occuperò più diffusamente dei problemi dell’Inpgi, cercando di evidenziare anche le soluzioni che è possibile adottare (e che ovviamente costituiscono l’impegno dei “giornalisti sottoPRESSione”, che non sono – beninteso – solo un cartello elettorale).

Per chi volesse approfondire si può cliccare su questi link:

per il programma elettorale per l’Inpgi;

per le biografie dei candidati (me compreso);

per le modalità del voto (mi raccomando quello elettronico).

Come originale “mascotte” abbiamo preso Oscar Wilde, autore dell’aforisma che ci caratterizza: “La cronaca è letteratura sotto pressione”.

 

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