Chietinstrada Buskers Festival in pericolo?

Archiviata la campagna elettorale che mi ha impedito di aggiornare il mio blog con la consueta tempistica, posso finalmente dedicarmi a scrivere dei molti argomenti che in questi venti giorni avrei voluto trattare.

Ma, come sempre accade nella vita dei giornalisti, l’attualità “mette la freccia” e supera la scaletta che avevo immaginato, e lo fa con due storie diverse, che meritano di essere raccontate.

La prima l’ho raccontata questa mattina su “Il Tempo” in apertura della pagina di Chieti:

«Chietinstrada» appeso a un filo

Buskers Festival Il presidente Di Paolo: «Spero non dipenda dal mio ruolo di oppositore»

L’edizione 2011 della manifestazione ferragostana per ora è bloccata dal silenzio dell’amministrazione

 

Antonello Antonelli

A rischio l’edizione 2011 del Chietinstrada Buskers Festival?. È quello che temono gli organizzatori, in considerazione del silenzio che viene dal Comune in merito alle richieste dell’associazione «Chietinstrada» che ha organizzato la manifestazione sin dal 2006 e l’ha portata ad essere, nel cuore dei giorni estivi (dal 14 al 16 agosto) un appuntamento fisso e irrinunciabile del cartellone estivo, invasa letteralmente da non meno di 150 mila persone l’anno scorso. Il grido d’allarme è stato lanciato attraverso il gruppo Facebook della manifestazione dal presidente dell’associazione, Gianni Di Paolo, che addirittura segnala come ci sia la «quasi certezza» che l’edizione 2011 «non vedrà la luce» e lancia un appello a tutti gli internauti perché si esprimano in proposito. Secondo Di Paolo la motivazione del rischio sta in «ritardi, noie e malumori della nuova amministrazione nei confronti di questo evento, probabilmente “targato” a dire di qualche «arguto» esponente della attuale maggioranza». «Può la cultura – si chiede il presidente dell’associazione, che è attualmente consigliere comunale di minoranza – avere colore politico e, conseguentemente, veti dalla parte avversa? Può, sopratutto, la città di Chieti rinunciare ad un evento internazionale di tale portata per ripicche politiche o per valutazioni sciocche?». Nelle parole di Di Paolo c’è anche il timore che sia qualcun altro a poter organizzare un festival simile: «Io ci credo ancora e confido nella intelligenza di qualche amministratore illuminato che vuole evitare il suicidio politico del Chietinstrada. Vedremo».

 

 

Un articolo al quale tengo molto, poiché tratta di uno dei pochissimi eventi (insieme con la Settimana Mozartiana di luglio) che sono stati “inventati” negli ultimi anni ed hanno saputo attrarre visitatori, turisti, curiosi sul colle di Chieti, che in estate è assolutamente fuori da ogni meta di passeggio, in quanto non presenta manifestazioni di rilievo.

Il Chietinstrada Buskers Festival è stata una sorpresa fin dal suo esordio nel 2006: quando lo presentarono la prima volta in conferenza stampa fui molto scettico per la scelta delle date in cui realizzarlo. Dal 14 al 16 agosto, infatti, c’erano temibilissimi concorrenti nei dintorni (manifestazioni popolari, religiose e musicali di ben più lunga tradizione) e soprattutto c’era il tradizionale “svuotamento” della città verso la costa.

Invece, sin dalla prima sera la magia del teatro di strada ha conquistato tutti ed anno dopo anno, sicuramente con il passaparola e poi con una indovinata strategia di comunicazione e di marketing, i visitatori si sono moltiplicati, fino ai 150 mila dell’anno scorso.

La formula è azzeccata: Chieti sembra fatta apposta per essere un “teatro naturale” per gli artisti di strada, come la più blasonata Ferrara (il cui Buskers Festival ha, non a caso, “prestato” a Chieti il direttore artistico).

Possibile che si debba far morire questa manifestazione? Credo e spero che alla base dei ritardi del Comune non ci siano motivi extra-amministrativi e quindi che nel giro di pochi giorni si possa risolvere questo piccolo “caso” che potrebbe arrecare molti danni alla città.

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