Fede e testimonianza in un convegno che apre il 2020 a Miglianico

Come dire la propria fede senza testimoniarla concretamente? Quali sono i segni della devozione che scaturiscono dalla testimonianza di uomini e donne toccate dalla fede? In che misura San Pantaleone è santo dalle testimonianze forti, che abbracciano molti secoli e diverse latitudini? Sono tutte domande a cui proveremo a rispondere dopodomani, 3 gennaio, a partire dalle ore 15.30 presso la cripta di San Pantaleone di Miglianico, con un piccolo convegno, che sarebbe meglio definire tavola rotonda o confronto aperto, visto che conterrà anche uno spazio per gli interventi di chi sarà in sala.

Il titolo, scelto dalla Confraternita di San Pantaleone, organizzatrice del pomeriggio di riflessione, è La Fede ha bisogno di testimonianza – Dialogo sul culto del martire Pantaleone di Nicomedia, un Santo tra oriente e occidente”Un titolo che esprime l’intento precipuo dell’iniziativa. Dopo i saluti istituzionali, del parroco e del priore della Confraternita, il moderatore, il caro collega di Rete 8 Paolo Castignani, alternerà gli interventi di mons. Angelo Vizzarri, direttore dell’Ufficio Diocesano delle Confraternite, dello storico e scrittore Aurelio Bigi, di padre Anatoliy Grytskiv, Protopresbitero della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta, e anche mio, chiamato a dare una dimensione più locale all’argomento; infine, prima delle conclusioni di don Gilberto Ruzzi, nostro parroco, la parola passerà ad alcuni “testimoni di fede”, persone cioè che hanno sperimentato nella propria vita l’essersi affidati alla intercessione di San Pantaleone.

Al termine del convegno, attorno alle 18.00, ci sarà la santa messa nella sovrastante chiesa di San Michele Arcangelo, santuario di San Pantaleone.         

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