La lettera d’amore? Non è andata in pensione… qui abbiamo pure un museo con oltre diecimila missive romantiche!

Una delle storie “abruzzesi” che ogni anno posso raccontare mi portano nella vicina Torrevecchia Teatina, dove un concorso letterario che era partito senza alcun tipo di ambizione è diventato, nel giro di pochi anni, uno dei più ricercati non solo in Italia, ma anche nel mondo: “Lettera d’amore”, questo il titolo del contest, che ha riportato in auge un esercizio, tutt’altro che letterario, che in milioni nel corso della storia hanno compiuto, per conquistare il cuore di qualcuno.

Ma pare proprio che anche in questa nostra epoca tecnologica ed anche un po’ arida la lettera d’amore non è andata in pensione, men che meno in soffitta: è vivissima, come ho raccontato questa mattina sull’edizione abruzzese de “Il Tempo”:

 

Antonello Antonelli

CHIETI Nell’epoca degli sms, delle chat, di Facebook, delle conversazioni su Whats App, esiste ancora un piccolo, ma significativo baluardo di letteratura «quotidiana» che non conosce crisi, che non ammette deroghe, che non perde il suo fascino: è la lettera d’amore, esercizio di stile nel quale il cuore sembra dirigere la penna più che il cervello e che viene coltivato ancora ad ogni età, dagli adolescenti alle prese con le prime pene sentimentali agli anziani. A testimonianza di come vergare i moti del proprio cuore non sia mai passato di moda ci sono le diecimila epistole, moltissime reali testimonianze di amori realmente vissuti, una minima parte finzioni letterarie di rara bellezza e passione, che sono passate al vaglio della giuria del concorso internazionale «Lettera d’amore», che proprio ieri ha emesso il bando per la sua XIV edizione, che si terrà, come di consueto, in agosto a Torrevecchia Teatina, in quel palazzo dei Baroni che da tre anni è sede del primo (ed ancora unico) museo al mondo dedicato proprio a questo tipo di esercizio letterario.

«Non esiste – afferma Massimo Pamio, che è presidente dell’associazione “Abruzziamoci”, vero motore dell’ormai conosciutissimo concorso letterario epistolare – mezzo più efficace per esprimere le grandi passioni: la lettera d’amore rimane la forma più letta e desiderata del mondo, non scalfita dalla moda tecnologica. Se nel passato costituiva un “respiro segreto del cuore”, oggi rappresenta un modo per esternare i nostri sentimenti che sempre più spesso releghiamo in secondo piano. Abbiamo sempre più bisogno di comunicare le nostre emozioni, ma con un pudore che non ha nulla a che fare con le grottesche, oscene piazzate delle trasmissioni televisive che finiscono per banalizzare anche la nostra vita interiore».

Nel coloratissimo cortile del palazzo dei Baroni, nel cuore di Torrevecchia Teatina, sono passati negli anni, insieme ai diecimila concorrenti, prima solo abruzzesi, poi via via di tutte le regioni d’Italia e da qualche anno addirittura di tutto il mondo (grazie al solo tam tam che si genera per iniziative così curiose e così sentite), la scrittrice Barbara Alberti, che ha in carriera numerosi programmi, televisivi e radiofonici, sui temi dell’amore e dei rapporti interpersonali, il critico Aldo Forbice, il comico Giobbe Covatta, il cabarettista Dario Vergassola, l’attore Giò Di Tonno, il regista Ascanio Celestini, il giornalista Rai Franco Di Mare.

«Ormai il concorso – precisa Pamio – ha una sua storia, e dalle lettere che hanno partecipato negli anni si può ricostruire una storia del nostro Paese non solo dal punto di vista sociologico ma anche degli affetti. Con questo concorso è possibile cercare di tracciare una sorta di storia emotiva e affettiva degli italiani». Una storia che non si ferma e che punta ad aggiungere altre migliaia di lettere, provenienti da tutto il mondo, entro il 30 maggio prossimo, termine ultimo fissato dall’organizzazione per la partecipazione al concorso 2014: si può partecipare presentando in qualsiasi lingua, dialetto compreso (con obbligatoria traduzione in italiano), un testo in prosa (assolutamente vietata la poesia), inedito, configurato come lettera d’amore, della lunghezza massima di tre cartelle (per un totale di 5400 battute, spazi compresi), a cui va accluso un foglio contenente le generalità del partecipante (nome, cognome, indirizzo, età, numero di telefono, curriculum, e-mail) unitamente alla dichiarazione di autenticità del testo e all’autorizzazione alla pubblicazione gratuita della lettera, e all’adesione a tutte le norme del concorso. Particolare importante: la partecipazione al concorso è assolutamente gratuita. La giura è composta dal prof. Vito Moretti, da Massimo Pamio, dal prof. Massimo Pasqualone e da Giuseppina Verdoliva che assegneranno il premio da 500 euro al primo classificato, di 250 al secondo e di 200 al terzo. La cerimonia di premiazione è fissata per l’8 agosto.

 

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