Ricongiungimento dei pubblicisti: le domande anche subito!

Per il “ricongiungimento”, cioè la possibilità per i pubblicisti, che hanno svolto negli ultimi tre attività giornalistica esclusiva, di sostenere l’esame di Stato per diventare professionisti, si anticipa: questa mattina, infatti, il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha confermato la disciplina adottata nella scorsa riunione (e da me raccontata sul blog) e ha addirittura specificato che chi è già in possesso dei requisiti (che si possono leggere cliccando qui) può da subito presentare la domanda, che dovrà essere esaminata dai Consigli regionali dell’Ordine.

Un’accelerazione che conferma la volontà dell’Ordine dei Giornalisti di procedere verso una qualificazione ed una professionalizzazione dei colleghi, riconoscendo lo status di professionista a chi professionista lo è di fatto.

Non è certo la panacea di tutti i mali, lo ripeto, ma un piccolo passo avanti verso quello che io considero l’optimum: la cancellazione della distinzione tra pubblicisti e professionisti (con la scrematura, dura e selettiva, di chi giornalista non lo è neanche di nome) e l’inaugurazione di un Ordine che sia solo dei Giornalisti, di chi cioè fa questo mestiere e basta, e lo fa per vivere.

Come mai non esistono gli “avvocati pubblicisti”? Lo potrebbero fare i professori di diritto alle superiori che nel tempo libero darebbero una mano alla schiera di avvocati già esistente.

Come mai non ci sono gli “ingegneri pubblicisti” e gli “architetti pubblicisti”? In tempi di crisi economica, chi ha bisogno di risparmiare qualcosa sulla costruzione o sulla ristrutturazione di casa, potrebbe avere molte offerte.

Ovviamente il mio è un paradosso. Perché esistono solo i “giornalisti pubblicisti”? Originariamente, cinquant’anni fa, la norma aveva il suo perché, visto che i pubblicisti erano pochi e tutti iperspecializzati, ma oggi invece non è più così, visto che il pubblicismo è un surrogato per chi non può avere, per la contrazione degli stipendi e del mercato, l’accesso all’esame professionale, attraverso soprattutto il praticantato, ormai quasi del tutto sparito.

Purtroppo, la legge professionale la può modificare solo il Parlamento, nel quale probabilmente, visti i precedenti, la nostra categoria “conta” poco. Per ora, il Consiglio nazionale dell’Ordine fa quel che può. Certamente si potrebbe fare di più, soprattutto nella direzione della verifica dei requisiti dei pubblicisti e nella revisione triennale dell’albo, che tra l’altro sarebbe un adempimento di legge.

Intanto, questo provvedimento, lo ripeto, pur contestato, pur con odore “elettoralistico”, pur incompleto, è comunque un passo in avanti.

2 commenti

  • Giacomo

    Ciao ti ringrazio per il tuo lavoro. Ti volevo chiedere: il ricongiungimento significa la cancellazione totale dell’albo dei pubblicisti? Cioè se non ho i requisiti e non presentò domanda entrò il 31 dicembre 2016 allora non sarò iscritto a nessun albo dopo tale data? Volevo anche chiederti se c’è anche l’impossibilità di essere iscritti a due albi professionali. Grazie

    • Grazie a te, Giacomo, per voler seguire le vicende della nostra professione anche attraverso il mio blog e scusami per il ritardo nella risposta.
      Non si è ancora mai parlato dell’abolizione dell’elenco (ELENCO, non albo!!! L’albo è uno solo) Pubblicisti, stai tranquillo. Chi può e vuole, ricongiunge e va a fare l’esame da professionista, chi non può o non vuole, resta pubblicista.

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