La Regione Abruzzo nomina un dirigente non giornalista a capo dell’ufficio stampa: lo sconcerto di Cinqueuronetti e dei giornalisti abruzzesi

Finquando si trattava di un interim, come quello che era stato concesso a luglio scorso a Gianluca Caruso, nell’immediatezza del pensionamento del collega Giovanni Ruscitti, poteva pure andare, solo pensando all’emergenza, ma oggi che la Regione Abruzzo ha nominato formalmente il dirigente a capo della struttura speciale di supporto stampa (l’ufficio stampa dell’ente) non si può più tacere o tollerare: a dirigere il gruppo (nutrito) di giornalisti che fanno parte della struttura regionale sarà una non giornalista, Giovanna Andreola (così come Caruso prima di lei).

Immediata la reazione del mondo dell’informazione abruzzese: tra i primi a commentare ed esprimere sconcerto ed indignazione, anche per il passato della dirigente nominata, è stato il coordinamento regionale dei freelance e precari “Cinqueuronetti”, di cui faccio parte e che ha emesso un duro comunicato:

 

5EURONETTI, la Rete dei freelance e precari dell’informazione abruzzese, esprime “sconcerto e indignazione” per la nomina, in virtù di un “prestigioso” curriculum e di trascorsi “cristallini”, di Vanna Andreola a capo dell’ufficio stampa della Regione Abruzzo ed esorta la Regione stessa a revocare immediatamente l’incarico.

“Bando al merito!”, afferma il coordinamento abruzzese dei giornalisti precari autorganizzati, che parla di una “scelta che umilia le professionalità di centinaia di professionisti e pubblicisti che operano sul territorio regionale. Evidentemente, – sostengono i giornalisti di 5EURONETTI -, le competenze e le capacità, insieme a storie e percorsi professionali al di sopra di ogni sospetto, non sono requisiti considerati indispensabili e necessari dalla Regione”.

“Vanna Andreola, – ricorda la Rete dei freelance e precari -, è una dirigente regionale che finora si era occupata di politiche internazionali, mai iscritta all’Albo dei giornalisti e che lo scorso anno è stata anche arrestata, su richiesta della Procura dell’Aquila, con l’accusa di aver distratto fondi dal progetto di affidamento di un appalto, nell’ambito di un programma di cooperazione transfrontaliero”.

“La Regione Abruzzo, peraltro, – prosegue 5EURONETTI -, finge colpevolmente di ignorare che esistono delle leggi dello Stato che obbligano gli enti pubblici ad assumere come responsabili degli uffici stampa dei professionisti del settore, inquadrati con il relativo contratto giornalistico. Una prescrizione che appare ancora più stringente, nel caso specifico, dal momento che l’ufficio stampa della Regione Abruzzo edita testate giornalistiche che richiedono, in base ai dettami della legge, la figura di un direttore responsabile iscritto all’albo”.

“Se errare è umano, perseverare è diabolico – aggiunge il coordinamento dei freelance e precari abruzzesi -. Non sarebbe infatti la prima volta che l’ente incappa in questa ‘distrazione’: Andreola, infatti, prende il posto di un dirigente del personale, anch’egli non iscritto all’Albo, che aveva avuto una nomina ad interim”.

5EURONETTI esorta pertanto la Regione a “revocare immediatamente l’incarico affidato alla signora Andreola e a procedere all’affidamento della posizione attraverso una selezione pubblica, trasparente e al riparo dall’ingerenza della politica o di qualsiasi altro portatore d’interesse”.

 

A stretto giro è arrivato il comunicato congiunto dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo e del Sindacato Giornalisti Abruzzesi:

 

“Errare humanum est, perseverare diabolicum”. La Giunta Regionale dopo aver nominato nell’agosto scorso come responsabile dell’Ufficio Stampa il dirigente Gianluca Caruso, non iscritto all’Ordine dei giornalisti come prescrive la legge, persevera nell’errore. Senza tenere conto della diffida inviata nel dicembre scorso dal Sindacato dei Giornalisti Abruzzesi e dall’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, la Giunta ha provveduto a nominare un nuovo responsabile, la dottoressa Giovanna Andreola, che non è iscritta all’Ordine dei giornalisti. E’ un provvedimento di una gravità inaudita che irragionevolmente non tiene conto delle professionalità presenti nell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale. Si persevera nella violazione della legge. Sia la normativa regionale (legge N. 22 del 14 marzo 1975 art. 5) sia la normativa nazionale (legge 150 del 2000 art.3) richiedono come requisito necessario e imprenscindibile per la nomina a direttore dell’ Ufficio Stampa l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti. Il Sindacato dei giornalisti Abruzzesi e l’Ordine dei Giornalisti nello stigmatizzare l’atteggiamento della Giunta Regionale e dopo aver chiesto inutilmente il rispetto della legge con una formale diffida, non potranno che agire di conseguenza per la grave e reiterata violazione.

 

Cose che succedono, purtroppo, quando si ha una legge precisa, la 150 del 2000 sugli uffici stampa pubblici che però non prevede alcuna sanzione e che dopo ben 13 anni non vede la sua applicazione a causa del rifiuto dei sindacati della Funzione Pubblica a vedere riconosciuta alla Fnsi la rappresentatività dei colleghi impegnati in mansioni prettamente giornalistiche negli enti locali: un garbuglio che solo la tenace pervicacia di sindacati arroccati ai privilegi di decenni e decenni addietro potevano stendere attorno ad una norma di buon senso, che vuole che chi fa giornalismo e comunicazione istituzionale nel settore pubblico sia pagato come giornalista e trattato come tale con il contratto collettivo nazionale relativo. Non mi sembra una richiesta così lunare. Tant’è, ma siamo in Italia…

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