Se si muove ufficialmente pure la Fnsi, lo “Spirito di Firenze” è davvero forte…

Si susseguono a ritmo serrato (o forse in maniera stranamente serrata?) le apparizioni dello “Spirito di Firenze” anche ai “vertici”: stavolta è la stessa Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi), il sindacato unico dei giornalisti, spesso dormiente nei confronti dei freelance, soprattutto a livello regionale, che interviene richiamando una delle articolazioni fondamentali del controllo sindacale, i Comitati di Redazione (Cdr) a fare il loro dovere anche nei confronti dei freelance, collaboratori e precari e non solo, come capita purtroppo di frequente, a favore dei contrattualizzati.

Un segno importante, anche per sciogliere i dubbi, serpeggiati frequentemente a Firenze, sul fatto che l’incontro fiorentino di inizio ottobre sia stato più “subito” che “voluto” dal sindacato.

Il segretario della Fnsi, Franco Siddi, ha inviato ieri una circolare ai Cdr e a tutte le associazioni regionali della stampa (sperando che in Abruzzo l’abbiano ricevuta, letta e meditata, non solo protocollata!) sulla tutela dei precari, dei freelance e dei collaboratori.

Questo il testo:

 

Cari colleghi,

facciamo seguito alla nostra precedente circolare del 23 giugno scorso per richiamare la vostra attenzione sulla necessità di tutela dei collaboratori autonomi. Sempre più spesso vengono segnalati casi di penalizzazioni dei collaboratori che si vedono colpiti sotto i più svariati aspetti. Tra questi: riduzioni unilaterali dei compensi, peggioramento delle condizioni contrattuali o delle condizioni effettive di lavoro, contratti applicati in maniera impropria e scorretta, richieste di esclusiva senza contropartita economica né garanzie, pagamenti ritardati oltre i limiti previsti dall’accordo collettivo nazionale o, addirittura, mancato pagamento di servizi regolarmente pubblicati. Tutto ciò a fronte di condizioni retributive molto spesso al di sotto del decoro professionale, in palese violazione dell’articolo 2233 del Codice Civile.

A ciò spesso si sommano politiche di tagli dei costi aziendali, specie in contesti di crisi, che colpiscono i collaboratori, anello debole e poco tutelato del sistema editoriale.
La Federazione della Stampa è da tempo impegnata sul tema della lotta al precariato, al lavoro atipico e irregolare e si batte per il riconoscimento della dignità di tutti i giornalismi, anche attraverso il lavoro di elaborazione di sostegno della commissione nazionale per il lavoro autonomo e in collaborazione con gli istituti di previdenza e assistenza della categoria- I recenti incontri di Firenze-Fiesole hanno riconfermato la necessità di rafforzare le potenzialità dell’iniziativa sindacale. In tale contesto si sottolinea il ruolo rilevante che, da tempo, i collaboratori rivestono nella realizzazione del prodotto informativo, anche in settori fondamentali e tali da renderne necessaria e indifferibile la loro tutela, formale e sostanziale.

La Federazione evidenza, pertanto, la necessità che i colleghi impegnati nei comitati di redazione pongano, nell’ambito della loro attività di tutela sindacale, particolare attenzione alle problematiche dell’equo compenso, del corretto trattamento contrattuale dei collaboratori.

In questo contesto la Fnsi ritiene sia necessario l’intervento dei Cdr nei confronti delle rispettive aziende perché:

– sia verificata la corretta applicazione dell’accordo collettivo nazionale (in appendice al Cnlg) che stabilisce i livelli minimi di tutela per i freelance e i cococo;

– sia assicurato un equo trattamento economico ai collaboratori, favorendo, laddove possibile, la trasformazione in rapporti di lavoro subordinato, ancorché di collaborazione, ai sensi dell’art. 2 del Cnlg.

Per agevolare la tutela dei collaboratori autonomi, suggeriamo di favorire al costituzione, ove possibile, di coordinamenti dei collaboratori stessi, affinché questi possano meglio interfacciarsi con i Comitati di Redazione.

Riteniamo, inoltre, che sia necessario tener presente gli interessi dei collaboratori autonomi anche nelle vertenze e trattative aziendali, per questo sarebbe opportuno che nell’ambito del Cdr fosse individuato un componente  referente per il lavoro autonomo e incaricato di tenere i rapporti con i collaboratori dal punto di vista sindacale.

Ricordiamo infine, quanto già affermato nella richiamata circolare del 23 giugno, relativa alle competenze dei Cdr e dei fiduciari nella tutela ai collaboratori ai sensi dell’articolo 34 del Cnlg, e nella lettera del 12 maggio contenente una piattaforma di richieste della Commissione nazionale lavoro autonomo Fnsi per il riconoscimento e la tutela della professionalità dei collaboratori, che può essere utilizzata come base di discussione condivisa, anche finalizzandola a confronti e vertenze aziendali.

Le iniziative a favore dei collaboratori saranno efficaci soltanto se all’impegno del sindacato nazionale e, in particolare, della commissione lavoro autonomo, si affiancherà l’azione dei comitati di redazione.

La Fnsi, tramite i suoi organismi e la Commissione lavoro autonomo, è a disposizione per ogni forma di confronto e collaborazione operativa sull’insieme di questi temi.

Franco Siddi

 

Bene. Iniziativa lodevole e a cui va il mio applauso. Ma la vera iniziativa è ora in mano ai Cdr ed alle associazioni regionali del sindacato. Dopo questa lettera ci sarà ancora chi si barricherà dietro alla scusa di sempre: “Non possiamo fare niente”, “Non abbiamo strumenti per tutelare”, “Delle nostre pressioni gli editori se ne fanno un baffo”?

Lo “Spirito di Firenze” continua il suo giro d’Italia… i vertici li ha ormai contagiati (forse anche perché finalmente persuasi della nostra forza contrattuale in ogni tipo di elezione o congresso), ora non resta che la parte più difficile: convincere i riottosi e i pavidi che rifiutando tutti insieme compensi da fame, si riuscirà ad ottenere dignità da tutti gli editori.

Sinceramente, sono stupito, piacevolmente stupito, della velocità con cui lo “Spirito di Firenze” sta cogliendo gli obiettivi che ci eravamo dati il 7 ed 8 ottobre: non credo di essere troppo ottimista quando affermo una cosa del genere…

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