Anche la fiction su Margherita Hack dimostra la capacità di Rai Fiction

Non c’è due senza tre… anche la terza fiction consecutiva di argomento storico-biografico della Rai, “Margherita delle stelle”, or ora concluso, dimostra come ormai non si possa parlare di un caso isolato nella qualità della proposta del Servizio Pubblico: la vicenda umana di Margherita Hack è stata ripercorsa magistralmente (Cristiana Capotondi addirittura è riuscita a riprodurre in maniera precisa la camminata dinoccolata dell’astrofisica fiorentina), sottolineando l’anelito insopprimibile alla libertà che è davvero alla base del problema della parità tra uomo e donna. Un tema, quest’ultimo, che finalmente è stato trattato senza i soliti stereotipi e senza le sterili recriminazioni (fulminante l’osservazione della Hack nel dialogo con il padre – tra l’altro interpretato splendidamente da Cesare Bocci, capace di dare prove attoriali superbe anche in ruoli secondari – quando gli rivela che negli USA aveva trovato donne più brave degli uomini ma che si adattavano a ruoli marginali). Una bella pagina di televisione anche stavolta, davvero!

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