“…che Dio perdona a tutti”: cosa succede se un cristiano vuole comportarsi coerentemente?

Difficilmente scrivo giudizi e recensioni sui libri che leggo: sarà che sono un lettore compulsivo, che divora decine di libri all’anno, quindi non mi dò il tempo di mettere nero su bianco le impressioni che mi suscitano gli autori che mi accompagnano giorno dopo giorno… Ma per l’ultima fatica letteraria di Pif, alias Pierfrancesco Diliberto, faccio una doverosa eccezione, per quello che con il sorriso sulle labbra mi ha trasmesso il suo “… che Dio perdona a tutti”.

Un libro godibilissimo, una storia originale, anche un po’ paradossale, ambientata nella Sicilia contemporanea, terra d’origine del regista e scrittore, che pone al centro un dilemma del tutto attuale, soprattutto da quando è arrivato al Soglio di Pietro papa Francesco, con il cui magistero tanti “buoni cattolici” sono entrati in contrasto: cosa succederebbe se all’improvviso un cristiano abitudinario decidesse di prendere alla lettera gli insegnamenti di Gesù e comportarsi dunque di conseguenza? Gli amici, i colleghi, l’amore della sua vita come reagirebbero? Lo sviluppo della storia lo fa trasparire poco a poco e la risposta è da una parte inattesa, dall’altra coerente con quello che la società odierna esprime. Non anticipo nulla, lasciando a ciascuno la curiosità di scoprire le peripezie di Arturo, un amante della pasticceria siciliana che s’innamora di una ragazza che vive nel mondo dei dolci ma che ha anche una spiccata sensibilità cristiana, Flora, per la quale il ragazzo è pronto a tutto, anche a diventare un “buon cristiano”. Ma cos’è un “buon cristiano”? Arturo crede di saperlo, invece scoprirà che non è proprio quello che lui pensa e il suo fervore non sarà preso benissimo…

Nelle pieghe della storia, si vedono chiaramente le ipocrisie della società odierna che trova troppo esagerato essere coerenti con il messaggio evangelico, come chiede papa Francesco a tutti i cattolici. Un libro assolutamente da leggere e su cui riflettere.

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