Il vocabolario Treccani cede al politicamente corretto… è finita un’era!

Alla fine cade nel “politicamente corretto” anche l’ultimo bastione della serietà grammaticale… Ecco come viene presentato il nuovo dizionario della Treccani, diretto tra l’altro da due valenti linguisti, allievi di Luca Serianni (che secondo me si sta rivoltando nella tomba) e autori della grammatica che io ho scelto da tempo per i miei alunni a scuola:

“(…) Nella storia plurisecolare della lessicografia italiana, quello di Treccani sarà il primo vocabolario a non presentare le voci privilegiando il genere maschile, ma scegliendo di lemmatizzare anche aggettivi e nomi femminili. Una rivoluzione che riflette e fissa su carta la necessità e l’urgenza di un cambiamento che promuova l’inclusività e la parità di genere, a partire dalla lingua.
Cercando il significato di un aggettivo come bello o adatto troveremo quindi lemmatizzata, ovvero registrata e quindi visualizzata in grassetto, anche la sua forma femminile, seguendo sempre l’ordine alfabetico; bella, bello; adatta, adatto. E per la prima volta vedremo registrati dei nomi identificativi di professioni che, per tradizione androcentrica, finora non avevano un’autonomia lessicale: notaia, chirurga, medica, soldata. (…)”.
Ma puteme vinge la huerre?

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