Come non si fa turismo: chiude la Sulmona-Carpinone che stava rivivendo con la Transiberiana d’Italia

Una follia, un pugno nello stomaco di un territorio che si sente da tempo abbandonato e che solo da una risorsa come il turismo, fatto in maniera intelligente ed ecocompatibile, può trovare un po’ di respiro ed un futuro: alla fine Trenitalia, o meglio la sua divisione per le infrastrutture, la RFI, ha deciso di chiudere il tratto ferroviario Sulmona-Caripinone, uno dei più belli e suggestivi d’Italia, non a caso chiamato la “Transiberiana d’Italia”.

Ho avuto la fortuna di percorrere questa linea in uno dei viaggi organizzati dalla Transita onlus che da qualche anno aveva iniziato a rivitalizzare il tratto ferroviario con giornate “a tema” che facevano riscoprire a bordo di un mezzo ecologico come il treno paesi e luoghi ormai dimenticati, eppure incantevoli e ricchi di preziose testimonianze, del passato e del presente. Un progetto piccolo, ma che è riuscito a movimentare circa 10 mila viaggiatori in un anno, portando turisti della costa a riscoprire i borghi dell’interno, che hanno vissuto una stagione di nuovo protagonismo dopo i decenni dell’abbandono e del silenzio.

Tutto questo è finito, per la burocratica pretesa di RFI di chiudere la linea “per motivi di sicurezza”. Quali motivi di sicurezza? Se c’erano, essi erano vieppiù impellenti quando i treni della Transita portavano ogni volta centinaia di entusiasti ed increduli turisti alla scoperta di paesaggi mozzafiato e di culture antiche. Perché solo ora che un movimento turistico si era consolidato e le attese dei cittadini, abruzzesi e molisani come quelli della costa, ma con meno attrattiva, si erano tramutate in entusiasmo con progetti che avrebbero migliorato ed arricchito l’offerta della Transita, si invocano motivi di sicurezza (legati pare alla sostituzione delle traversine di legno, che poteva essere fatta rapidamente) per chiudere un’esperienza positiva?

Possono le due Regioni e le amministrazioni provinciali dei territori coinvolti (che hanno la delega sul Turismo) stare in silenzio di fronte a questo atto che cancella un’occasione unica di rilancio delle aree interne, un tema che è sulla bocca e sui programmi elettorali di tutti, ma veramente di tutti?

Per fortuna, dopo un primo momento di smarrimento, Transita onlus, l’associazione “Borghi di Eccellenza”, il “Comitato per la Salvaguardia del Territorio” e diverse decine di associazioni locali si sono riorganizzati e stanno promuovendo per domani (ore 16.00 alle Terme Alte di Rivisondoli, AQ) un incontro in cui ribadire le ragioni di un progetto e chiedere a tutte le istituzioni di intervenire sul gestore delle reti per impedire la morte di una delle iniziative più belle e di successo per le aree interne degli ultimi decenni.

Pubblico anche il loro appello:

 

I territori molisani e abruzzesi si ribellano alla politica del non fare o meglio del fare danni a territori che si vedono defraudati di linee ferroviarie caratteristiche, occupati da un immenso numero di pale eoliche o addirittura devastati da bombe ecologiche fra le quali il previsto insediamento nel basso Molise di 12000 manze. Per manifestare il loro no a questa politica si ritroveranno sabato 9 novembre alle ore 16 presso le Terme Alte di Rivisondoli i sindaci, le associazioni ed i cittadini sia molisani che abruzzesi che in maniera diretta o indiretta sono colpiti da questo impoverimento del territorio.
La protesta è scaturita proprio dall’improvvisa chiusura della Transiberiana d’Italia, che si è rivelata un’autentica opportunità per il suo territorio tutelato dall’UNESCO e da Parchi Nazionali. La società Transita Group s.r.l. nel corso di un solo anno e senza la presenza della politica ha portato su treni speciali circa 8000 turisti e tutto con il solo spirito imprenditoriale. Ciò a dimostrazione che in un territorio di tale bellezza è possibile creare opportunità di turismo in cui anche produttori eno-gastronomici dell’Abruzzo e del Molise ne hanno potuto ricavare immagine, guadagni, ed inaspettate prospettive occupazionali che di colpo vengono cancellate.
Lo scopo della riunione, quindi, sarà quello di dire basta ad una politica fatta solo ed esclusivamente di parole e non di atti concreti e deliberativi che sciolgano in maniera definitiva dubbi sulla possibilità di creare delle vere opportunità turistiche su questi territori. Proporre a tour operator mondiali viaggi su questi territori e sulle ferrovie che lo attraversano e poi non prendere decisioni per evitarne la chiusura o per vietare di mettere le pale eoliche sembra essere una politica poco o per nulla attenta allo sviluppo reale di questi territori. Ecco dunque la mobilitazione e la decisione da parte dei comuni di emettere delibere consiliari in cui risulti concretamente la volontà di non essere più disposti a subire assegnazioni finanziarie per il marketing e lo sviluppo territoriale che poi in realtà vengono stornate con finalità differenti.
Infatti spesso associazioni, comuni, pro loco si chiedono a quanto ammontano le risorse delle Regioni che vengono destinate ai Parchi Nazionali e allo sviluppo del territorio e quante di queste risorse ricadono effettivamente sullo stesso territorio per incentivare il turismo, la produzione di prodotti eno-gastronomici, e quindi il lavoro. Dall’esperienza di Transita e di quanti si prodigano sul territorio, risulta che nulla sia ricaduto sul lavoro di promozione. Ora tanti giovani professionisti saranno costretti ad abbandonare le loro attività turistiche per recarsi in altre regioni che hanno veramente a cuore lo sviluppo dei loro territori e del lavoro ad esso legato. Sarebbe veramente bello immaginare questi territori percorsi da un trenino turistico appositamente attrezzato che possa circolare giornalmente a costi ridottissimi per permettere di visitarlo da turisti di ogni ordine e grado, comprese le scolaresche, provenienti da tutta Italia e da tutta Europa nonché da tutto il mondo.
Ecco perché si ritiene che sabato 9 novembre possa essere indicato come il punto di svolta definitivo del passaggio dalle parole ai fatti esprimendo il concetto che chi non sarà presente non è con il territorio mentre, noi che ci saremo avremo sicuramente al nostro fianco il territorio arrabbiato e offeso dai propri politici, indicando nel loro voto sovrano una delle prime armi che saprà utilizzare. Noi confidiamo ancora nella politica ma la politica una risposta non può più negarla o quantomeno trattenerla.
Quindi tutti a Rivisondoli!

Transita, Borghi d’Eccellenza,
Comitato per la Salvaguardia del Territorio,
Le Associazioni tutte

 

Io sono con loro!

Un commento

  • pino sparro

    dove si può firmare questo appello? sono di Lecce, mesi fa con altri amici abbiamo partecipato a uno dei “viaggi” organizzati da Transita. è stata una esperienza magnifica. ci siamo fermati tre giorni nei dintorni… datevi da fare, rischiate di perdere tanto turismo…

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