Chiude la redazione di Lanciano de “Il Centro”: Cinqueuronetti si preoccupa della tutela dei collaboratori

Settimana amara per i colleghi de “Il Centro”, il quotidiano più diffuso in Abruzzo venerdì prossimo, 14 giugno, infatti, ad appena dieci anni dalla sua apertura, chiuide la redazione di Lanciano, che nel tempo si è dimostrata essere una delle più dinamiche e vivaci realtà giornalistiche della regione, in considerazione della vastità del territorio coperto (l’Ortonese, Lanciano ed entroterra, Val di Sangro, Vasto, Val Sinello, Valle Treste, con tutte le realtà economiche più importanti della provincia di Chieti).

Rimangono così senza un punto di riferimento “fisico” una decina di collaboratori “storici” ed altri occasionali che hanno centrato in tutti questi anni l’obiettivo che l’editore (“Il Centro” fa parte della Finegil, gruppo “La Repubblica – L’Espresso”) voleva raggiungere.

La redazione di Lanciano-Vasto (questa la sua denominazione precisa), infatti, era nata sulla scorta della fondazione di “Abruzzo Oggi”, quotidiano della galassia Ciarrapico, che aveva posto la sua redazione centrale proprio a Lanciano, sfidando (come si disse allora) “Il Centro”  sul terreno della capillarità nella realtà economica ed imprenditoriale più dinamica e ricca d’Abruzzo.

Come finì Abruzzo Oggi, dopo neppure due anni e mezzo di esperienza, è ormai consegnato alla storia dei fallimenti di editori non particolarmente interessati al prodotto giornalistico in sé, ma la redazione de “Il Centro”, visto il buon lavoro svolto, continuò la sua battaglia, facendo sì che il quotidiano si consolidasse in una realtà prima un po’ sottovalutata.

Fino ad oggi, quando i conti paiono non tornare e la soluzione più semplice come sempre è tagliare e stavolta si taglia su una redazione, che è un punto di riferimento importante per i cittadini di Lanciano e ancor di più per i collaboratori che lavorano alle pagine di Lanciano, Vasto ed Ortona, ben cinque al giorno.

Che succederà ora a questi colleghi che sono cresciuti professionalmente (ed alcuni di loro sono anche diventati professionisti) e che si trovano, di punto in bianco, con lo stesso (magro) stipendio e senza più le normali agevolazioni di chi ha una redazione a cui fare capo?

Se lo è chiesto anche il nostro coordinamento regionale dei precari, Cinqueuronetti, che ha indirizzato al direttore de “Il Centro”, ai capiservizio e capiredattori e a tutto il mondo giornalistico abruzzese (visto che il Sindacato Giornalisti Abruzzesi finora non ha speso una sola parola per questa chiusura inopinata, di cui si era a conoscenza da un mesetto circa) una nota per richiedere con forza la tutela dei collaboratori e per evitare che tale chiusura si trasformi in una “guerra tra poveri” per l’accaparramento di pezzi che vengono assegnati “dall’alto”.

Questo il testo dell’intervento, che si può reperire anche sul sito di Cinqueuronetti:

 

5EURONETTI – la rete dei freelance e precari dell’informazione abruzzese esprime viva preoccupazione per la chiusura della redazione di Lanciano del quotidiano “il Centro”. Nei prossimi giorni, infatti, prenderà il via il trasloco e, assieme ad esso, la dismissione totale di 10 anni di vita di una sede storica del principale giornale abruzzese.

L’auspicio è che, in questa fase, i collaboratori precari di quella redazione non vengano considerati dei semplici numeri. Con la chiusura della redazione, infatti, ai colleghi operanti sul territorio verrà a mancare un punto di appoggio e di riferimento e le somme esigue messe insieme a fine mese non basteranno più per gli spostamenti, le telefonate e, più in generale, per far fronte a tutte quelle spese che chiunque eserciti la professione con passione e dedizione è costretto a sostenere.

E’ indispensabile che vengano adottate tutte le misure necessarie per far sì che i collaboratori conservino intatta la qualità del proprio lavoro. Per farlo devono avere degli strumenti: l’accesso gratuito alla consultazione dei quotidiani ed un compenso fisso che tenga conto di spostamenti e telefonate. Strumenti su cui tutti i collaboratori dovrebbero poter contare per lavorare in modo dignitoso e professionale.

E’ inoltre fondamentale preservare l’armonia che finora ha contraddistinto il rapporto lavorativo tra i collaboratori della redazione frentana: una soluzione potrebbe essere il compenso fisso mensile che, seppur minimo, consentirebbe di non scatenare guerre tra poveri, deleterie sia per i colleghi che per la stessa qualità del prodotto giornalistico.

E’ auspicabile, infine, che i redattori non facciano preferenze tra i collaboratori – cosa che spesso accade – ma che, al contrario, valutino l’impegno e la professionalità di ognuno, distribuendo compiti e servizi con equità.

5EURONETTI chiede rispetto. I collaboratori non sono dei numeri. In Abruzzo vi sono centinaia di precari che da anni lavorano per pochi euro, spinti dalla passione, dal coraggio e dall’amore per questo mestiere. Che lo sappia l’editore e che lo sappiano tutti: senza i precari molti spazi del Centro, così come quelli di tante altre testate, rimarrebbero vuoti.

Prendendo spunto dal caso di Lanciano, dove appare particolarmente urgente l’adozione di misure straordinarie, 5EURONETTI avanza una serie di proposte per migliorare la condizione di tutti i colleghi precari che lavorano per il quotidiano il Centro, i quali – in misura sempre crescente – manifestano disagio e insoddisfazione:

1) Sostituire il cottimo di fatto (ovvero la retribuzione sulla base dei pezzi scritti) con compensi fissi mensili, ai quali peraltro i collaboratori fissi avrebbero diritto (sotto forma di contratti con art. 2 o art. 12) proprio in virtù della propria qualifica.

2) Adeguare i compensi al costo della vita, includendo una quota aggiuntiva che tenga conto delle spese sostenute dai collaboratori per telefonate e spostamenti e attivare convenzioni con edicole e venditori per fornire ai collaboratori copie gratuite del giornale (in alternativa dotare i collaboratori di una password per consultare gratuitamente il giornale sul web).

3) Distinguere, sul piano delle tutele e delle retribuzioni, tra la condizione dei giornalisti professionisti de iure o de facto, che cioè svolgono esclusivamente la professione (la quale costituisce la loro unica fonte di sostentamento) e quella dei pubblicisti, che possono contare su altri stipendi “garantiti”: 5EURONETTI ritiene che, soprattutto in un momento così delicato per la vita economica del Paese, sia giusto consentire a tutti di svolgere dignitosamente il proprio lavoro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *