Il Senato (a sorpresa?) approva l’equo compenso che ora passa alla Camera

La notizia mi ha colto qui a Bruxelles e anche un po’ a sorpresa: oggi la Commissione Lavoro del Senato ha approvato la legge sull’equo compenso giornalistico con emendamenti migliorativi per i quali il testo ora torna alla Camera. Probabilmente per questo oggi pomeriggio il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino, al cui costante lavoro di intermediazione (che ho potuto anche vedere di persona) si deve principalmente questo risultato, per questo mi cercava disperatamente al telefono, ma io ero dentro l’Europarlamento e non l’ho sentito.

Per questo, dal mio blog, pubblicamente mi scuso anche perché non so se gli sia arrivato il mio sms.

Visto che non posso ancora verificare il testo approvato, riporto qui di seguito una nota postatami via mail dal collega Nicola Chiarini:

 

E’ stato approvato questo pomeriggio in Commissione Lavoro del Senato (con voto unanime, contraria la Lega Nord) la legge sull’equo compenso

dei giornalisti freelance.

Il testo-base unificato, elaborato nei giorni scorsi dalla Comitato ristretto della Commissione, è stato emendato in senso migliorativo, accogliendo 2 su 3 degli emendamenti avanzati dall’intero gruppo del Pd (e, con formulazioni consimili, dall’Idv), e poi sottoscritti ed approvati anche dagli altri gruppi (tranne la Lega).

E’ passato quindi l’emendamento che prevede che la determinazione dell’equo compenso debba avvenire “IN COERENZA CON I” (e non più “tenuto conto dei”) TRATTAMENTI PREVISTI DALLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA NAZIONALE di categoria in favore dei giornalisti titolari di un rapporto di lavoro subordinato.
Tale formulazione rende quindi ora CERTO che il livello retributivo di riferimento per i collaboratori DEVE essere quello del contratto collettivo nazionale di categoria, e ciò non può essere “interpretato” o -al limite- eluso.

Passa anche l’emendamento (riformulato rispetto la sua stesura originaria) per cui a decorrere dal 1° Gennaio 2013 ED ENTRO 6 MESI (e non più con una moratoria di un anno, oltretutto ripetibile, com’era possibile ai sensi del precedente testo unificato) dall’entrata in vigore della legge la mancata iscrizione nell’elenco degli editori che rispettano l’equo compenso comporta la decadenza dal contributo pubblico in favore dell’editoria, nonché da eventuali altri benefici pubblici, fino alla successiva iscrizione.

E’ QUINDI UN SOSTANZIOSO PASSO IN AVANTI: NON SOLO L’APPROVAZIONE DELLA LEGGE IN SENATO, MA SOPRATTUTTO L’APPROVAZIONE DI DUE EMENDAMENTI MIGLIORATIVI FONDAMENTALI PER L’EFFETTIVA TUTELA DEI DIRITTI DEI FREELANCE.

E’ UNA VITTORIA PER I FREELANCE E DI TUTTI QUANTI SI SONO IMPEGNATI E BATTUTI PER L’APPROVAZIONE DI QUESTA LEGGE !

Ora la palla passa alla Camera, che dovrà ratificare la legge emendata dal Senato prima che termini la legislatura.

LA MOBILITAZIONE QUINDI CONTINUA….

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