Un anno e mezzo non basta per aggiustare pochi metri di marciapiede: storie di assurda burocrazia

La burocrazia è un continuo paradosso e in Italia la situazione è ancora più ingarbugliata da una sostanziale farraginosità delle norme e delle procedure che inutilmente si provano a snellire: da anni si accumulano storie su storie, relativamente a questo mal vezzo italico, con il risultato di aver reso “normali” questi racconti, che provocano ormai solo un’alzata di spalle e la constatazione della impossibilità (ma io direi mancata volontà) di cambiare la situazione.

Una storia che merita di essere raccontata però è quella accaduta negli ultimi 18 mesi a Chieti e che ho riportato su “Il Tempo” degli ultimi due giorni: a renderla “notiziabile” sono i protagonisti, un’associazione di disabili, i loro sostenitori e il Comune, e l’inezia dell’intervento da realizzare, pochi metri di marciapiede per abbattere una barriera architettonica.

Partiamo dall’inquadrare visivamente l’intervento, con una foto messa a disposizione dall’associazione “Diritti Diretti”:

Questa è via Gen.S.Pianell a Chieti, una strada centrale, che dall’antica Porta Napoli (dove ci sono i resti del teatro romano) sale fino alla Civitella, dove ci sono il museo omonimo e l’anfiteatro romano.

Come si vede dalla foto, il marciapiede termina su un terrapieno per riprendere qualche metro dopo: quanto basta per impedire ai disabili in carrozzina di proseguire oltre (senza contare che, come si nota dall’immagine scattata, sul terrapieno si è creato un parcheggio le cui macchine attraversano il marciapiede che non c’è).

Questa è la storia, raccontata ieri da me su “Il Tempo”:

 

Antonello Antonelli

Al Comune non sono bastati 18 mesi e una generosa offerta di 1.840 euro per abbattere una barriera architettonica di pochi metri sul marciapiede di via Pianell e così l’associazione «Diritti diretti», che aveva messo a disposizione la somma, ritira la sua disponibilità e denuncia l’inerzia di palazzo d’Achille, destinando i soldi ad altre attività. Tutto inizia a gennaio 2011, quando una sostenitrice dell’associazione, presieduta dalla teatina Simona Petaccia, per festeggiare il suo compleanno chiede ai suoi invitati di devolvere una piccola offerta a «Diritti diretti»: così vengono raccolti i 1.840 euro che vengono offerti al Comune per risolvere il problema che impedisce ai disabili, alle mamme con carrozzini e ai soggetti dalla difficile deambulazione di fruire interamente di via Pianell, strada centrale della città che da porta Napoli giunge fino al museo della Civitella. Di fronte all’imbocco di via Simone da Chieti, infatti, la strada è sconnessa e per qualche metro è impossibile procedere per chi non percorre il marciapiede sulle proprie gambe. Il 16 marzo viene protocollata all’ente l’intenzione della donazione e il 30 aprile successivo con una conferenza stampa in loco, l’assessore ai Lavori Pubblici, Mario Colantonio, accetta l’offerta ed annuncia l’inizio immediato dei lavori, la cui fine era stata stimata per il giugno successivo. Addirittura l’ing. Umberto Di Renzo offre la sua consulenza gratuita per la progettazione e la rapida conclusione dell’opera.

Trascorre l’estate 2011 senza neppure l’inizio dei lavori e poi così anche l’autunno e l’inverno. Ad un anno dalla scadenza indicata dall’assessore, Simona Petaccia torna a scrivere a palazzo d’Achille, ricordando la promessa dell’anno precedente e stabilendo un ultimatum: entro il 31 agosto i lavori avrebbero dovuto essere completati, altrimenti l’offerta dei 1.840 euro sarebbe stata ritirata.

«Questa centralissima via di Chieti – ha spiegato la dott.ssa Petaccia – era stata da noi scelta anche perché conduce a importanti siti archeologici e musei della città. Da sempre attenta all’importanza e alle potenzialità del turismo accessibile, la onlus Diritti Diretti non poteva quindi che concentrarsi su una strada che accoglie anche i visitatori delle eccellenze turistico-ricreative tipiche del capoluogo teatino».

Quattro giorni fa, constatato lo stato dell’arte del tratto di via Pianell, rimasto uguale a 18 mesi fa, l’associazione «Diritti diretti» ha stabilito di destinare la somma raccolta a gennaio 2011 alle altre attività, al servizio dei disabili, previste dallo statuto associativo. Intanto, però, il problema delle barriere architettoniche su via Pianell non è stato risolto.

 

Il Comune non ha fatto mancare la sua replica e l’onestà intellettuale dell’assessore ai Lavori Pubblici, Mario Colantonio, è invidiabile.

Poiché nell’articolo di replica sono stato costretto a tagliare molto della spiegazione dell’assessore, riporto integralmente il comunicato di palazzo d’Achille (si chiama così il palazzo principale del municipio teatino, dedicata secondo la mitologia da Achille alla madre Teti, da cui il nome Teate):

 

«Sono profondamente rammaricato per le decisioni intraprese giustamente dalla Dott.ssa Simona Petaccia quale Presidente dell’Associazione “Diritti Diretti” di ritirare l’offerta al Comune di Chieti della somma di € 1.840,00 quale contributo per l’abbattimento di barriere architettoniche individuate lungo Via Pianell.

Da Assessore ai Lavori Pubblici mi accollo personalmente tutte le colpe derivanti da un grave ritardo nella soluzione di legittime aspettative, ma da Amministratore del Comune di Chieti devo precisare che tutto è stato fatto in piena regola amministrativa per poter raggiungere l’obiettivo ma, purtroppo, i tempi della burocrazia il più delle volte sono “pachidermici”.

L’intervento, concordato con il Presidente dell’Associazione “Diritti Diretti”, riguarda la sistemazione di un tratto di marciapiede di Via Pianell, posto a raso in corrispondenza dello slargo in terra battuta, utilizzato a parcheggio, che collega la gradinata di salita al quartiere Civitella, fino a pochi mesi fa occupato da impalcatura di cantiere privato.

Nella programmazione 2011, questa Amministrazione ha inserito l’intervento di sistemazione del marciapiede nonché la sistemazione in asfalto dell’attiguo piazzale in terra nei lavori di asfalti cittadini che contemplano, altresì, il rifacimento dell’asfalto su tutta Via Pianell.

Si è proceduto alla redazione dello studio di fattibilità, del progetto definitivo che ha consentito l’attivazione del mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti (dicembre 2011), successivo incarico di progettazione esecutiva e D.L. , determinazione a contrattare ed indizione della gara di appalto espletata nel mese di giugno 2012, gara aggiudicata all’Impresa Edilizia Candeloro che già prima di Ferragosto aveva individuato gli interventi rendendosi disponibile ad intraprendere i lavori nella prima settimana di settembre.

Ho tuttavia indicato all’impresa aggiudicataria la necessità di iniziare prioritariamente dalla viabilità delle Scuole Chiarini che riapriranno il 17 settembre, dalla sistemazione di Via Monsignor Rocco Cocchia, strada di quartiere fortemente danneggata diventata di proprietà del Comune di Chieti nello scorso mese di luglio, per poi concretizzare, entro la fine di settembre, l’intervento su Via Pianell, inclusi i lavori relativi al marciapiede e all’attigua piazzetta.

Per eseguire l’intervento sarà necessario chiudere totalmente al traffico veicolare Via Pianell per non meno di due giorni ed è, pertanto, necessario un incontro organizzativo con l’Ufficio Traffico ed i rappresentanti delle Aziende del Trasporto Pubblico Locale.

Solo dopo l’esecuzione dei lavori previsti e la conclusione del procedimento amministrativo sarebbe stato regolare, da parte dell’Amministrazione, ricevere la somma generosamente offerta dalla Dott.ssa Manuela Ciaschetti a mezzo Presidente Associazione Diritti Diretti, a titolo di rimborso spese, ma purtroppo a causa della burocrazia, il Comune di Chieti non beneficerà di questa offerta.

Con molta umiltà, ritengo che il sottoscritto e l’organismo tecnico dei Lavori Pubblici che mi onoro di coordinare abbiano fatto solo il proprio dovere».

 

Credo che sia difficile aggiungere qualcos’altro: se neppure un assessore volenteroso e pieno di buone intenzioni riesce a smuovere una burocrazia cieca e rigida, allora stiamo freschi!

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