Un nastro nero per Pierpaolo Faggiano

Da qualche giorno, grazie al nuovo contratto da addetto stampa del Comune di San Giovanni Teatino, non partecipo più a conferenze stampa, piuttosto le convoco, perciò non posso aderire pienamente alla richiesta di Cinqueuronetti, la rete dei precari del giornalismo abruzzese di cui mi onoro di far parte, di indossare un nastro nero per partecipare idealmente alla manifestazione che oggi a Roma ricorderà Pierpaolo Faggiano, il freelance pugliese 41enne morto qualche giorno fa suicida schiacciato anche dal peso della sua precarietà.

Per questo, ho deciso di listare a lutto il mio sito “indossando” virtualmente il nastrino nero, unendomi ai colleghi abruzzesi in ricordo di Pierpaolo: quando ci si trova davanti ad una morte, per di più provocata da sé stessi, il silenzio ed il rispetto sono l’atteggiamento migliore.

Troppo complesso e spesso fuorviante cercare di spiegare ciò che difficilmente può essere compreso. Ci atteniamo all’ultimo messaggio lanciato da Pierpaolo prima di togliersi la vita: in esso il dramma della precarietà, sebbene non citato singolarmente, emerge in maniera chiara.

Silenzio, rispetto e commozione. Grazie ai colleghi che hanno voluto ricordare Pierpaolo. Grazie a chi non dimentica le migliaia di giornalisti precari che sbarcano il lunario nelle maniere più improbabili. Sono orgoglioso di fare parte di questo “esercito” di eroi della penna e del pc.

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