Vatican Wars: rischio per la fede oppure occasione di conoscenza?

La curiosità mi è venuta leggendo un lancio dell’Ansa, che annunciava polemiche relative ad un gioco tutto particolare che si stava diffondendo su Facebook: il titolo, assolutamente non condivisibile e foriero di malintesi sul ruolo della Chiesa, era un po’ infastidente, Vatican Wars. Tuttavia, l’ho voluto provare.

Parlo ancora da… profano (mai termine fu più azzeccato) del gioco ma voglio condividerne alcune impressioni “a caldo”.

Sostanzialmente, come si evince dalle sintesi di cui parla la blogosfera, si tratta di un gioco in cui i partecipanti si sfidano per la conquista del Soglio pontificio, da qui il termine “wars” che lo contraddistingue. Ma questa conquista è realizzata non con le armi convenzionali bensì con le armi della fede, della carità, della teologia: ogni giocatore infatti è un fedele (che nel frattempo deve riuscire a farsi ordinare prete), che prende innanzitutto una posizione su alcuni temi importanti (matrimonio dei sacerdoti, aborto, sacerdozio femminile…) e si “scontra” con gli altri giocatori in dibattiti teologici e/o pastorali, mentre continua a fare “il suo mestiere” (il primo livello è ambientato in Avvento, primo tempo liturgico dell’anno ecclesiale, e si devono completare i Vespri del tempo, poi celebrare la festa dell’Immacolata Concezione, fare sermoni natalizi, preparare i doni di Natale per i poveri…).

Un modo tutto particolare ed innovativo per comunicare alcuni fondamenti della liturgia, alcuni capisaldi della fede, ma foriero anche di semplificazioni (come la contrapposizione conservatori/progressisti)  e di distorsioni (come per esempio nel “market” del gioco, che fa conquistare punti, energia e addirittura “stima in sé stessi”, si possono acquistare reliquie, paramenti sacri sempre più costosi e raffinati… ma anche, per fortuna, opere di carità).

Ritengo per ora una curiosità simpatica continuare a giocare e prossimamente intervenire per dare altre impressioni.

Per chi vuole allearsi con me nel gioco (costituendo una “diocesi”…), io sono Philostratos e faccio parte (ovviamente) dei Templari, ossia dei conservatori, anche se ho espresso una sola posizione a favore dei progressisti, ossia il matrimonio dei sacerdoti…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *