Andare a votare… sempre! Anche se non sono d’accordo con le proposte referendarie

Pur non essendo d’accordo con quasi tutte le proposte referendarie, pur non scandalizzandomi per la scelta di alcuni di non andare al voto (una tecnica che hanno usato indifferentemente il centrodestra e il centrosinistra e anche la Chiesa Cattolica in occasione del referendum del 2005 sulla procreazione medicalmente assistita, quindi nessuno può fare la morale in materia di astensionismo tattico), ugualmente sono andato a votare perché anche i miei NO e i miei SI venissero conteggiati: la mia opinione, come quella di tutti gli elettori, conta! Votare, ancor di più quando si tratta di referendum, con il quale il popolo direttamente viene investito della funzione legislativa, è il momento più alto della cittadinanza, quando si concretizza l’articolo 1 della Costituzione che affida la sovranità appunto al popolo “che la esercita nei modi e nelle forme” previste, ossia con il suffragio nelle urne, conquistato da decenni di lotte, prima borghesi, poi operaie, infine femminili. Va bene la tattica elettorale ma se si abituano i cittadini a non considerare il voto come un dovere civico si arriverà al momento in cui la chiamata al voto verrà svuotata di senso, e questo non possiamo permettercelo!

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