Uniformare l’accesso al praticantato per i freelance: un altro provvedimento del Consiglio nazionale a Positano

Non solo ordini del giorno a Positano: mi hanno giustamente segnalato che l’ultima seduta del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha avuto anche altri contenuti, uno dei quali è rivolto ai freelance, per cercare di agevolarne il passaggio nel registro dei praticanti, anticamera dell’esame professionale.

Non è stato però facile riuscire a reperire queste informazioni, innanzitutto perché sul sito nazionale dell’Ordine alla sezione “attività del Consiglio” sono presenti solo i tre ordini del giorno già citati nel mio precedente post, il riassunto dell’esito dei ricorsi affrontati e il quadro riepilogativo delle presenze. Alcuni post sparsi per internet discutono delle polemiche scaturite dalla seduta ma non informano sui contenuti. Allora mi sono affidato alla “vecchia maniera”: le interviste!

Il Consiglio nazionale ha deciso di chiedere l’uniformità dei criteri per l’ammissione dei freelance al registro dei praticanti: per quanto possa sembrare assurdo, finora i cosiddetti “criteri interpretativi” dell’articolo 34 della legge professionale, che da qualche anno permettono una maggiore elasticità nell’ammissione al registro dei praticanti, erano amplissimi in alcune regioni (come la Lombardia) e praticamente inapplicati in altre (come il Lazio).

Ugualmente, i requisiti economici per l’accesso al praticantato erano molto variabili da regione a regione (dai 9.000 fino ai 16.000 euro annui).

Infine, l’iscrizione al registro dei praticanti non veniva retrodatata (come nel caso di riconoscimenti di fatto del praticantato) ma decorreva dal momento in cui il Consiglio regionale dell’Ordine deliberava l’iscrizione stessa, a cui seguiva il canonico periodo di 18 mesi in cui il neo-praticante continuava la sua attività freelance, supervisionato da un tutor assegnato dall’Ordine che poi rimetteva una relazione finale al Consiglio per l’invio all’esame professionale.

Con la delibera adottata a Positano, l’Ordine dei Giornalisti ha chiesto una uniformità di criteri, per permettere ad un numero maggiore di freelance l’accesso al registro dei praticanti, magari anche retrodatando la loro iscrizione.

Già è qualcosa, visto che lo scoglio “economico” è quello che più di ogni altro blocca centinaia di colleghi sulla soglia del praticantato, anticamera dell’esame professionale. Maggiori dettagli, comunque, mi saranno forniti presto e sarà mia cura trasmetterli nel blog.

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