Trasmesso al Governo il ddl sull’equo compenso, ma il relatore ci gela con una battuta

Altra breaking news sull’equo compenso mi raggiunge questa sera sul tablet, visto che sono stato tutto il giorno fuori:

La commissione Cultura della Camera ha trasmesso al governo il testo della proposta di legge n. 3555 (“Norme per promuovere l’equità retributiva nel lavoro giornalistico”) per la quale è stata richiesta la sede legislativa.

 

Tutto bene? Una buona notizia? Sì, se non fosse che il relatore della ddl, l’on. Enzo Carra, nel dare la notizia sul suo blog, chiosi con una battuta sibillina:

 

Il governo a questo punto deve semplicemente dire se è d’accordo con il Parlamento o se intende negare questa opportunità ad un provvedimento tanto atteso.

 

Che avrà voluto dire Carra? Una chiosa prudente? Un riferimento ad una inconfessabile contrarietà di qualcuno che traspare tra le righe? Un imprevisto stop che verrà dall’Esecutivo?

Eppure, il disegno di legge è stato approvato, dalla Commissione in sede deliberante con un grande spirito bipartisan. Eppure lo stesso Carlo Malinconico, nella sua breve esperienza di sottosegretario con delega all’Editoria, aveva assicurato l’appoggio del Governo. Eppure, la sensibilità della classe politica verso questo tema si è alzata.

Cosa si cela dietro il dubbio espresso da Enzo Carra?

Mistero. Che tenteremo di dipanare nei prossimi giorni. Per ora vado a dormire non molto rassicurato.

2 commenti

  • La prima cosa che mi viene da pensare è che il commento non sia di Enzo Carra, ma di Raffaella Carrà: carramba che inc…fregatura!

  • Salvatore Spoto

    Enzo Carra, proviene dal mondo del giornalismo, quello più povero di guadagni. Scriveva per giornali che lo pagavano con pochi soldi. E’ certamente questo che lo rende sensibile al problema, al tempo stesso economico e sociale,
    tanto sentito dal giovani collaboratori.

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