“Matite tricolori”: come (sor)ridere sulla storia d’Italia

La "Evoluzione" del genio italico secondo Marco Martellini

Un consiglio culturale ci sta bene in questi giorni in cui si ha un po’ più di tempo per girare; se poi è un consiglio che fa sorridere il cuore, credo che sia ancora meglio accetto. Da domani (l’inaugurazione ci sarà alle 19.00) e fino al 27 agosto presso l’auditorium della Scuola Civica Musicale in piazza San Rocco a Sambuceto sarà aperta (tutte le sere dalle 19 alle 24) la mostra di disegni umoristici «Matite tricolori. Satira per 150 anni di storia italiana». 

L’esposizione, organizzata dalla Pro-Loco di Garrufo di Sant’Omero (TE) in

L'incontro di Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II dalla matita di Nino Di Fazio

collaborazione con l’amministrazione comunale di San Giovanni Teatino (è un caso che ci lavori pure io…), ha in programma un tour nazionale ed internazionale, visto che sarà anche in autunno al Dipartimento di Studi Italiani dell’Università della Pennsylvania a Philadelphia ed io ho avuto la fortuna di ammirarla in anteprima alla sua presentazione di fine maggio a Pescara presso il “Ritrovo del Parrozzo”.

Sul comunicato che ho scritto per l’evento c’è una significativa presentazione che vale la pena di riportare:

L’idea di «Matite tricolori» nasce dalla volontà di festeggiare in maniera originale il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia: così sono state coinvolte dieci “matite” italiane disposte a raccontare l’ultimo secolo e mezzo della storia del Bel Paese, quello compreso “tra il Conte di Cavour e il Cavaliere di Arcore”.
Gli autori di questa “cavalcata” nella storia del Belpaese sono Giovanni Beduschi, Nino Di Fazio, Tommaso Di Francescantonio, Marco Martellini, Enzo Martocchia, Franco Pasqualone, Nando Perilli, Carlo Sterpone, Lucio Trojano e Walter Zarroli. La mostra parte dagli avvenimenti del Risorgimento per risalire, attraverso il primo conflitto mondiale e il Ventennio fascista, agli anni Sessanta e Settanta del Novecento (con la legge sull’aborto, la rivoluzione studentesca e il femminismo), agli episodi di vita politica degli anni Ottanta, alla tangentopoli del decennio successivo, fino agli avvenimenti della cosiddetta Seconda Repubblica.
In queste “strisce”  s’inseriscono volti sui quali alcuni caricaturisti hanno fermato la loro attenzione: personaggi che hanno contribuito a fare la storia della nostra nazione in ambiti tra i più disparati. Non ci si stupisca, pertanto, di trovare Giuseppe Mazzini affianco a Sofia Loren, Valentino Mazzola a Luciano Pavarotti, Giulio Andreotti a Primo Carnera, Gabriele d’Annunzio a Dario Fo, Rita Levi Montalcini a Roberto Benigni nei panni di Pinocchio.
Una sezione a parte è poi riservata agli undici presidenti della Repubblica Italiana.
La mostra si apre con una pagina storica: quella dedicata alla satira risorgimentale italiana, il cui materiale è messo a disposizione dall’Istituto dei Beni Marionettistici e Teatro Popolare di Grugliasco (TO) che la ospiterà, dopo San Giovanni Teatino, nella prestigiosa sede settecentesca di Villa Boriglione.
L’iniziativa si avvale del patrocinio della Soprintendenza ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo e della Deputazione Abruzzese di Storia Patria.

 

Il presidente Sandro Pertini visto da Carlo Sterpone

Una mostra che strappa più un sorriso e che merita davvero di essere visitata, magari abbinandoci un buon gelato alla pasticceria-gelateria “D’Angelo”, così… tanto per incrementare la serata! Oppure si può fare una capatina nel centro di Sambuceto, che ogni sera regala una proposta di divertimento con le manifestazioni del cartellone di Sangiò Estate (le informazioni tutti i giorni sul sito del Comune, che guardacaso curo io, ma è solo un caso, beninteso!).

Autopromozione? Andate a vedere la mostra e mi saprete dire!

Un’annotazione finale per il curatore, il grande amico Enrico Di Carlo: solo per la sua brillante e simpatica presentazione delle tavole che compongono la mostra, meriterebbe che si riuscisse ad andare all’inaugurazione, domani sera, dell’esposizione! Troppe lodi? Dai… è estate!

La copertina del catalogo della mostra

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